domenica 30 ottobre 2016

Protesi acustiche impiantabili IV

Impianti Cocleari (CI) / Tronco cerebrale

Introduzione
La riabilitazione uditiva ottenuta con la stimolazione elettrica del sistema uditivo è ormai un metodo di trattamento affermato. Traggono beneficio sia pazienti con una perdita uditiva di tipo sensoriale,   tramite l’impianto cocleare, sia pazienti con una perdita uditiva neurale tramite l’impianto di protesi uditive centrali. A ragione dei progressi tecnologici e della crescente esperienza clinica, i criteri di indicazione per questo tipo di impianti è in continua espansione.

Tipi di impianti e tecniche d’impianto
Dalla stimolazione del nervo uditivo e del sistema uditivo centrale possono essere attivate sensazioni uditive. Gli impianti di stimolazione elettrica hanno la funzione di ripristinare la funzione delle zone uditive danneggiate dell’orecchio interno o della via nervosa uditiva così come del sistema uditivo centrale. In funzione del luogo anatomico della perdita uditiva entrano in questione vari siti di stimolazione che determinano la scelta del tipo di impianto.

Gli impianti cocleari sono utilizzati per stimolare il nervo uditivo e per sostituire la funzione delle cellule ciliate interne della coclea danneggiate. In caso di perdita della capacità uditiva di tipo neurale vengono utilizzati impianti auditivi nel tronco encefalico o nel mesencefalo. In caso di perdita della capacità uditiva di tipo centrale con danni nella zona del tronco encefalico sono attualmente ammissibili solo gli impianti nel mesencefalo. Quando l'elettrodo stimolante è impiantato, che è progettato per essere multi-canale, questo è situato nelle vicinanze della struttura di destinazione che deve essere stimolata. I sistemi sono parzialmente impiantabili. Il processore, che è indossato esternamente, dispone di un microfono per la registrazione audio,  di un processore audio per la conversione in un modello di stimolazione elettrica, la bobina del trasmettitore ed una batteria. I sistemi vantano anche un dispositivo di telemetria per i test funzionali e di registrazione dei parametri elettrofisiologici misurati.

Impianti Cocleari
Gli impianti cocleari sostituiscono la funzione delle cellule ciliate interne della coclea. Queste lavorano come un microfono e convertono le informazioni acustiche in potenziali d'azione elettrica nel nervo uditivo. Questa conversione viene attuata dall’impianto cocleare, il quale converte il suono registrato dal microfono in uno stimolo elettrico. Questo stimolo è trasmesso, attraverso i contatti degli elettrodi, nella zona dell'orecchio interno in corrispondenza della diffusione tonotopica del nervo uditivo. L'obiettivo è quello di imitare il processo naturale di eccitazione e quindi in gran parte ripristinare l’udito. Limite fondamentale del sistema consiste in un esiguo numero di contatti, rispetto al numero di cellule ciliate dell'orecchio interno in una normale funzionante coclea (22 contatti su più di 1.000 cellule ciliate interne). L’elettrodo stimolante viene introdotto nella scala timpanica, in casi eccezionali anche nella scala vestibolare (ossificazione). A seconda della lunghezza dell’elettrodo possono essere stimolate diverse parti del nervo acustico. Elettrodi preformati consentono il posizionamento vicino alla parete mediale della coclea, in modo da ridurre la distanza dalle cellule gangliari a spirale che si trovano nel modiolo e quindi migliorare la selettività dello stimolo, riducendo l’intensità della corrente e la focalizzazione del campo elettrico.

Nei pazienti con un udito residuo utilizzabile, soprattutto alle basse frequenze, l'obiettivo è un impianto cocleare audio-protettivo. In questi casi si utilizzano impianti atraumatici con elettrodi di solito brevi, in grado di coprire la gamma di frequenza alta del nervo uditivo nel giro basale della coclea. Questi sistemi di impianto cocleare hanno anche la possibilità di una stimolazione acustica della gamma a bassa frequenza, permettendo così una elettro-stimolazione acustica o fornitura ibrida.

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